“C’è un filo che ho seguito nel disegnare la collezione Maxalto: il senso della stanza borghese e della tradizione del secolo scorso”, dice Antonio Citterio. “Ogni pezzo recita la sua funzione, celebrando un rituale solido e rassicurante. Lo scrittoio e non altro, e il suo luogo è quello della concentrazione”.

La ricerca sull’arredamento moderno condotta da Antonio Citterio si orienta verso forme che richiamano il romanticismo del design francese tra le due guerre, periodo in cui la funzionalità dei soggiorni moderni concepiti da Le Corbusier e Marcel Breuer veniva addolcita dai grandi interior designer Art Déco come Adnet, Mallet-Stevens o Jean Michel Frank.

L’obiettivo del progetto è chiaro: armonizzare tra loro forme e materiali per creare una serie di oggetti inseriti in un insieme coerente.

Più che di oggetti iconici, si tratta ora di vere ambientazioni. Librerie, cassettiere, sedie e poltroncine: per ogni elemento, la qualità del dettaglio a mano è curata al massimo, e l’uso del legno privilegiato.