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L’atmosfera è di quelle calde e accoglienti, ma anche eleganti e spigliate
Sarà l’immaterialità dei bianchi e dei beige che dominano le stanze, saranno quei piccoli dettagli curati che ne personalizzano gli ambienti, sarà la semplicità delle linee pulite che ne disegnano i contorni, ma questa casa fa venire voglia di una pausa di relax, di un caffè il mattino presto, di una cena tra amici. L’edificio, recentemente restaurato dallo studio BC+V Architetti, risale al 1800 e si adagia in riva all’Adige nella borgata delle “Albere”, nel comune di Bussolengo.
«Probabilmente lo stabile, fino al secolo scorso, era una sorta di deposito di materiale che arrivava dal fiume e il cortile il porto di approdo. – ci spiega l’architetto Nicola Cacciatori, autore del restauro – L’edificio aveva già subìto una ristrutturazione, verso la fine degli anni Ottanta, che aveva portato alla creazione di due unità residenziali. Quando li vidi per la prima volta, nel 2009, subito notai con rammarico che dagli appartamenti non si poteva gustare appieno la vista dell’Adige, vista la scarsità di finestre e l’illuminazione naturale. Le poche e piccole finestrelle esistenti erano poste in posizioni dove anche l’arredo ne ostacolava la vista. » Insomma il fiume, elemento naturale così importante e caratteristico, era stato escluso dalla quotidianità e dalla familiarità degli abitanti, ma come dimenticarlo e non farne invece un punto di forza? Come scordare la gioia e la paura della piena, l’uso delle paratie, la corrente che raffresca durante l’estate? Ai proprietari non sfugge la straordinarietà suggestiva di un luogo così singolare e decidono di ridare alla propria casa il fascino della simbiosi con la natura: più luce e piena vista sul fiume.
«Il tema del progetto era proprio questo: – prosegue Cacciatori – l’uomo la natura il contesto, ed è quello che la mia architettura ed il lavoro del nostro studio sta cercando di portare avanti in tutti i progetti: un attenzione costante al luogo dove è inserita l’architettura, alla luce, ai materiali rispettosi dell’ambiente, riciclabili o riutilizzabili e naturali, senza l’uso di sostanze dannose alla salute. Quindi, il risultato finale doveva essere che la casa e i loro proprietari si riappropriassero del fiume, dei suoi colori e delle luci che lo circondano, e al tempo stesso che il fiume si riappropriasse della casa e dei suoi abitanti. »
l progetto è quindi partito dalla demolizione della scala condominiale e la successiva costruzione di una scala in ferro e legno posta sul lato cieco della casa, così da creare un open space su tre piani con vista a tutto tondo sull’Adige. La luce che illumina naturalmente gli spazi, le colorazioni a calce sui toni del beige e bianco, il legno di rovere sbiancato usato per la pavimentazione, crea un effetto di smaterializzazione dei supporti, neutralizzando qualsiasi barriera d’arredo o architettonica, dando all’insieme un carattere di soffice apertura, come se la stessa luce chiara del giorno ne abitasse le stanze.
La quasi monocromia degli spazi e i pochi materiali usati (legno per il pavimento, intonaco e tinteggiatura a calce, travi del solaio, porte e opere in ferro laccate bianche) scandiscono i ritmi architettonici in modo fluido e naturale, così che lo spazio creato sui tre piani sia apparentemente lo stesso, seppur con funzioni diverse e ben definite. Al piano terra, la zona giorno si affaccia sul giardino con un camino ed un grande tavolo per cenare con gli amici, al piano primo invece trovano collocazione la cucina e il divano con vista sul fiume, oltre ad un piccolo bagno con un rivestimento in mosaico di vetro iridescente.
Infine, al secondo piano, ci sono le camere da notte e due bagni con rivestimento in resina e mosaico.
«Abbiamo studiato accuratamente i punti luce – conclude l’architetto – cercando di creare ambientazioni particolari e molto accoglienti, utilizzando sia fonti di luce completamente nascoste sia corpi illuminanti a vista che creano un gioco di chiaro-scuro e anche il progetto d’arredo ha seguito questa idea. »
Il risultato è un luogo che racconta la storia di un fiume e della sua casa, o meglio di una casa che ha scelto di vivere con il suo fiume.